Scuola di Volontariato AIL

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Un progetto accarezzato per un anno, pensato e studiato non in modo accademico, ma sul campo. Il risultato è la Scuola nazionale per il Volontariato Ail. Una formazione diffusa sul territorio che, racconta Giuseppe Toro, presidente di Ail Palermo-Trapani e responsabile di questa nuova scuola che «non nasce dal nulla. Diverse sezioni facevano formazione, ognuna con il suo psicologo, ma la novità sta nel fatto che facendo tesoro delle esperienze passate abbiamo realizzato delle linee guida uniche da Bolzano a Ragusa. Non abbiamo prodotto un modello accademico ma abbiamo lavorato con le psicologhe, all’inizio 20 che ben presto sono diventate 40». Questo lavoro è ora a disposizione delle sezioni provinciali di Ail e dei tantissimi volontari che possono contare su una formazione omogenea su tutto il territorio nazionale: un programma e un modello originale, ma soprattutto delle buone prassi comuni. «Abbiamo formato sulla base delle linee guida i 40 psicologi che, tornando sul territorio faranno formazione nelle singole sezioni». Il ruolo del volontariato nell’assistenza ai pazienti è così importante che l’entusiasmo, necessario certo, non è sufficiente. Ma assistere un paziente e i suoi familiari chiede anche una preparazione psicologica «senza di essa si rischia di fare più danno ed è su questo punto che noi interveniamo e credo che saremo un esempio anche per altre realtà» I volontari dell’associazione hanno una grossa responsabilità: «Dare risposte al nostro interlocutore, il paziente ematologico, che si aspetta molto dal volontario che lo accompagna in tutte le fasi di malattia. Sappiamo come, oltre alle terapie, sia fondamentale sostenere il paziente ad affrontare la diagnosi, le cure, il follow-up e la vita di tutti i giorni una volta tornato a casa. Quando il paziente viene dimesso dall’ospedale a volte rientra in una realtà famigliare positiva che dispone di possibilità, molte altre cade nel disagio sociale ed economico. Anche in questo passaggio il volontario è la figura di riferimento, pronto ad aiutare concretamente il paziente e i suoi famigliari con le competenze e le capacità di cui dispone». Grazie a questa nuova iniziativa i volontari fin dal loro ingresso in associazione saranno accolti e orientati prima di seguire il corso di formazione base, una volta terminata la formazione saranno inseriti nelle diverse attività e seguiti con un tutoraggio. L’obiettivo è quello poi di un sostegno e una formazione permanenti.   La nostra Sezione ha avviato una prima serie di incontri (dal 24 Maggio al 18 Giugno 2021) con alcuni volontari tramite la piattaforma Zoom. L’obiettivo di questa “fase pilota” è quello di dare avvio ai lavori e di fornire la formazione di base su argomenti che saranno trattati nella seconda edizione, prevista per settembre/ottobre, possibilmente in presenza. Se sei interessato a far parte della squadra, scrivici ad ailbarionlus@gmail.com e lasciaci i tuoi contatti.